Simonetti
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- Bibliografia
- Opere trattate
Attilio Simonetti (1843-1925), nacque a Roma da una famiglia di artisti. Il padre, Francesco Simonetti (1797-1861), fu orafo, cesellatore e argentiere, mentre la madre Carolina Raffaelli era la nipote di uno dei più importanti micromosaicisti dell'epoca, Giacomo Raffaelli (1753-1836). Dopo aver frequentato l'Accademia di San Luca, Simonetti incontrò il pittore spagnolo Mariano Fortuny y Marsal (1838-1874), del quale divenne allievo e con il quale condivise uno studio in via Flaminia fino alla morte del maestro. In seguito, si associò all'amico pittore Lucius Rossi (1846-1913) nel suo atelier di via Ripetta fino a quando, intorno alla 1875, Rossi si trasferì a Parigi.
Dopo queste prime esperienze artistiche aprì un suo atelier presso Palazzo Altemps, dove esponeva anche la propria collezione di antichità, raccolta motivata dalla passione per l'oggetto antico, condivisa con Mariano Fortuny. Nel corso degli anni Ottanta del XIX secolo l'attività artistica di Simonetti si ridusse a favore di quella commerciale. Aperta la "Galleria Simonetti" a Palazzo Altemps, nel 1883 organizzò la prima vendita all'asta della sua collezione, organizzando una vendita pubblica che comprendeva più di 1000 lotti a Palazzo Theodoli, curata da Vincenzo Capobianchi (1836-1928), pittore e antiquario romano.
Nonostante l'attività commerciale di Simonetti inizi nel corso degli anni Ottanta, è a partire dal 1892 che la "Galleria Simonetti" compare nella Guida scientifica, artistica e commerciale della città di Roma di Tito Monaci. Ottenuto il successo commerciale, nei primi anni del Novecento spostò la propria galleria a Palazzo Baldassarre Odescalchi, situato in via Vittoria Colonna 11, che l'antiquario acquistò interamente nel 1904.
Simonetti divenne tra i più attivi mercanti italiani dell'epoca, con una cospicua clientela straniera, grazie anche alla fama che aveva raggiunto come pittore a Parigi. Simonetti seppe intessere relazioni commerciali con i più importanti colleghi dell'epoca, tra cui Stefano Bardini (1836-1922), e con direttori di musei, come Wilhelm von Bode, con il quale strinse un rapporto privilegiato a partire del 1890. Alla morte di Attilio, avvenuta nel 1925, la galleria fu gestita dai figli Aldo, Ugo e Emma, fino al 1932, anno della vendita all'asta dell'intera collezione del padre e chiusura la galleria, che allora era nota come "Simonetti Aldo Giulio & C.".
Eventi significativi nell'attività antiquariale:
- 1883 - Vendita Collezione Simonetti: Vendita della collezione Simonetti curata dallo stesso Attilio Simonetti a Roma
- 1932 - Vendita Collezione Simonetti: Vendita dell'intera collezione di Attilio Simonetti, organizzata dagli eredi presso la casa d'aste Guido Tavazzi, con catalogo curato da Ludwig Pollak
Bibliografia essenziale:
- Coen, P. (2020), La rincorsa del primato: le esportazioni di opere d'arte in Italia e nel mondo, In Coen, pp. 177-235
- Napoleone, V. (2020), Between Florence and Berlin: the international art market in post-unification Rome, In Catterson, pp. 181-208
- Napoleone, V. (2020), La Galleria Simonetti e la collezione di un grande antiquario romano, Capitelli, pp. 95-115
- Sacchi Lodispoto, T., Spinazzè, S. (Ed.) (2019), Attilio Simonetti (1843-1925) : pittore alla moda e antiquario a Roma, catalogo della mostra (Galleria Berardi, Roma, 24 gennaio - 23 febbraio 2019) a cura di Sacchi Ladispoto, T., Spinazzé, S., Roma, Berardi Galleria d'Arte, 2019
Vedi le opere transitate presso l'antiquario presenti nel catalogo della Fondazione Zeri