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Luigi Grassi (1858-1937) nacque a Genzano di Roma. Dopo il diploma in Pittura presso l’Accademia di San Luca a Roma, intraprese la professione di restauratore a Firenze, presso la Galleria degli Uffizi dagli anni Ottanta dell’Ottocento.
Dalla fine del decennio successivo, grazie all’appoggio dell’antiquario fiorentino Emilio Costantini (1842-1926), fratello della madre che già lo aveva aiutato nel trasferimento a Firenze, si avvicinò al commercio di opere d’arte. Grazie a un prestito elargito dal commerciante e impresario attivo tra Firenze e Roma, Vincenzo Ciampolini, aprì la galleria “Luigi Grassi & Sons”, prima in via della Scala e dal 1909 in palazzo Montagliari, in via Cavour 88.
Come antiquario, commercializzò soprattutto dipinti dal XIV al XVI secolo accanto a mobili stile impero, Luigi XVI, stoffe rarissime, imponendosi come raffinatissimo antiquario. Fu anche collezionista di disegni veneziani del Cinquecento (oggi all’Albertina di Vienna), ad esempio, e di bronzetti del primo Rinascimento, questi ultimi oggetto del catalogo redatto nel 1933 da Leo Planiscig.
La galleria di Luigi Grassi, direttore dell’Associazione Antiquari, divenne ben presto uno degli snodi del commercio d’arte internazionale, con un giro di collezionisti prestigiosi come Adolphe Stoclet, Otto Lanz, Adolf von Beckerath, e Arthur Lee, primo visconte Lee di Fareham, direttori di musei, tra i quali Wilhelm von Bode, e storici dell’arte come Bernard Berenson e Raymond van Marle. Nel 1927, Luigi Grassi organizzò un’asta della propria raccolta presso le sale dell’American Art Galleries a New York, sulla scia della prima delle vendite disposte un decennio prima dal collega Elia Volpi (1858-1938) in quella sede. Le porte del mercato statunitense gli erano comunque già assicurate dal durevole rapporto con l’antiquario Joseph Duveen (1869-1939), per il quale era intermediario nell’acquisto di opere d’arte sul suolo italiano.
Dopo la morte di Luigi, Arturo Grassi (1899-1971) continuò l’attività di famiglia focalizzandosi su dipinti settecenteschi, in particolare vedutisti romani e veneziani. Il figlio di Arturo, Luigi Grassi junior (1931-), aprì poi un proprio negozio, la “Galleria Ognissanti”, in via Borgo Ognissanti, angolo via del Porcellana, dopo l’alluvione di Firenze del 1966. Questa, rimasta attiva fino al 1972, fu frequentata assiduamente da Federico Zeri e Ugo Bardini (1892-1965), figlio di Stefano (1836-1922).
Luigi Grassi senior ebbe infine un fratello, Giuseppe, attivo a Roma come commerciante di antichità. Secondo le testimonianze di Augusto Jandolo (1873-1952) e Ludvig Pollak (1868-1943), risiedeva in un villino presso Lungotevere Michelangelo e, comprava opere archeologiche per mezzo di un corrispondente e mercante romano, Pietro D’Atri.