Fondazione Federico Zeri

CATALOGO ZERI

Consulta le banche dati della Fondazione
Federico Zeri e ricerca fotografie, documenti,
cataloghi d'asta, fondi e notizie
sull'antiquario corrente.

Clicca qui

CARTA D'IDENTITÀ

  • Biografia
  • Albero familiare
  • Mappa dei luoghi
  • Collaboratori
  • Eventi
  • Bibliografia

SANGIORGI

Il fondatore della Galleria Giuseppe Sangiorgi (1850-1928) nacque a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, da una famiglia di origini modeste che non aveva legami con il mercato antiquario. Si trasferì a Roma solamente nel 1889, dopo avere avviato diverse attività commerciali di successo in varie città d’Italia, in particolare a Milano e Messina. Nell’Urbe, dopo essersi coinvolto in aste organizzate dall’esperta “Casa di vendite Corvisieri”, aprì nel 1892 la propria impresa, l’“Hotel des Ventes G. Sangiorgi”, al piano terra di Palazzo Borghese appena lasciato vuoto dal trasferimento dell’intera collezione nell’omonima villa fuori Porta Pinciana.

L’attività principale nei primi anni fu la vendita all’asta di intere collezioni o di singoli pezzi antichi acquistati sul mercato. Fu a partire dal 1894 che Sangiorgi iniziò un processo di riconversione della propria impresa che si riflette nel cambio di intestazione in “Galleria Sangiorgi-Roma Palazzo Borghese”. Tale percorso di rinnovamento culminò nell’acquisto dell’edificio prospicente il Palazzo, nel quale vennero installati laboratori per una vasta produzione di opere ‘in stile’ e di alto artigianato a cui collaborarono artisti di livello, tra cui Patrizio Fracassi, Domenico Baccarini, Cipriano Efisio Oppo, Alberto Bianchi, Oreste Marozzi. La "Galleria dei bronzi e dei marmi-Negozio di arte antica e moderna", situata in via Ripetta 118, rimase aperta fino al 1924, anno in cui l’edificio venne ceduto alla facoltà di economia e quindi demolito. Nell’ambito di queste nuova attività, Sangiorgi acquistò nel 1898 anche il reparto di riparazione degli arazzi e il laboratorio di ricami dell’Ospizio di San Michele.

L’organizzazione delle aste rallentò nel secondo decennio del Novecento per cessare nel 1915. Per molte delle 121 vendite conosciute furono prodotti preziosi cataloghi, nella redazione dei quali vennero coinvolti esperti quali Ludwig Pollak, Adolfo Venturi, Frederick Mason Perkins e Arthur Sambon.

Alla morte di Giuseppe, avvenuta nel 1928, la galleria situata a Palazzo Borghese fu gestita dal figlio Giorgio (1886-1975), noto studioso e collezionista di vetri e di tessuti antichi, e poi dal nipote Sergio (1925-2015), fino al 1970, anno della definitiva chiusura dell’attività.

L'entità Sangiorgi è così composta:

Geolocalizzazione dell'attività antiquariale:

Hanno collaborato con l'entità Sangiorgi:

  • Adolfo Venturi (storico dell'arte)
  • Arthur Sambon (storico dell'arte)
  • Friederick Mason Perkins (storico dell'arte)
  • Ludwig Pollak (storico dell'arte)

Gli eventi signficativi dell'attività antiquariale:

  • 1896 - Vendita all'asta - Collezione Principe Orsini: Tra le celebri vendite attribuite alla 'Galleria Sangiorgi', c'è la collezione del Principe Orsini, venduta nel 1896.
  • 1901 - Vendita all'asta -Collezione Principe Torlonia: Tra le celebri vendite attribuite alla 'Galleria Sangiorgi', c'è la collezione del Principe Torlonia, venduta nel 1896.

Bibliografia essenziale:

  • Batini, G. (1961), L'antiquario., Firenze, Vallecchi.
  • Coen, P. (2020), Il nuovo mercante itaiano e internazionale: Giuseppe Sangiorgi., In Coen, pp. 279-320
  • Mambelli, F. (2020), Il più grande centro commerciale di oggetti d’arte: la Galleria Sangiorgi tra strategie di marketing e artigianato artistico., In Bacchi, Capitelli, pp. 185-227
  • Pollak, L., Merkel Guldan, M. (1994), Römische Memoiren : Künstler, Kunstliebhaber und Gelehrte, 1893-1943., Roma, L'Erma di Bretschneider.
  • Tolosani, D. (1928), Giuseppe Sangiorgi., In «L'Antiquario», XV, 2, pp. 68-69