Fondazione Federico Zeri
  • Dati biografici
  • Albero familiare
  • Luoghi
  • Relazioni
  • Bibliografia
  • Opere trattate

Giovanni Salocchi (1901-1984), originario di Pistoia, dedicò tutta la vita al commercio di opere d'arte. Dopo gli studi tecnici che condivise con lo scultore Marino Marini e il critico d'arte e giornalista Pier Maria Bardi, futuro direttore del Museo de Arte di San Paolo del Brasile, si trasferì nel 1938 a Firenze, dove aprì la prima galleria in via dei Fossi 40.

Durante la guerra si dedicò al commercio privatamente e nel 1946 poté riaprire la galleria, che rimase attiva fino al 1957. Due anni dopo, fondò la "Galleria antiquaria Salocchi e Freschi" in via Borgo Ognissanti 58. Qui lavorarono il figlio Nicolò Salocchi (1927-1999) e il genero Giuliano Freschi (1920-2000). Insieme parteciparono alle prime mostre antiquarie e Giuliano Freschi fu uno dei firmatari fondatori della Biennale di Antiquariato di Firenze.

Giovanni Salocchi ebbe un ruolo di assoluto rilievo nel mercato antiquario dell'epoca e dipinti di Primitivi italiani, nei quali si era specializzato, si ritrovano oggi nelle più importanti collezioni d'Europa e degli Stati Uniti. Si avvalse della consulenza di Bernard Berenson e Roberto Longhi e con quest'ultimo ebbe un rapporto così stretto, da nasconderlo dal regime fascista per sei mesi nella sua villa di Porciano. Proprio grazie a Longhi, fin dalla seconda metà degli anni Quaranta, conobbe anche Federico Zeri che, lasciato il lavoro presso la Soprintendenza alle Belle Arti nel 1955, trovò fonte di sostentamento in qualità di esperto d'arte di Salocchi. Il tramite di Zeri assicurò di contro a Salocchi affari con collezionisti appassionati e molto munifici come Vittorio Cini e Alberto Saibene di cui Zeri era advisor. Tra questi si segnalano anche Giacomo Riva, Alfonso Bialetti e Mario Tozzi. Zeri fu solito accompagnare sempre Salocchi, insieme all'antiquario Giancarlo Baroni (1926-1982), nei viaggi in Francia e Inghilterra alla ricerca di opere d'arte.

La galleria aveva un archivio fotografico con stampe per lo più realizzate dalla ditta Industrialfoto di Firenze. La "Galleria antiquaria Salocchi e Freschi" chiuse formalmente nel 1963, ma Giovanni continuò a commerciare opere fra Montecarlo e Firenze. Nel 1972 Giuliano Freschi aprì la propria galleria in via della Vigna Nuova con deposito in via del Porcellana, attiva fino agli anni Ottanta.

Relazioni familiari:

Altri antiquari:

Clienti:

  • Alberto Saibene
  • Alfonso Bialetti
  • Giacomo Riva
  • Mario Tozzi
  • Vittorio Cini

Collaboratori:

  • Industrial foto (fotografo)

Bibliografia essenziale:

  • Agosti, G. (Ed.) (2008), Altri quaranta dipinti antichi della Collezione Saibene, Verona, Valdonega
  • Batini, G. (1961), L'antiquario, Firenze, Vallecchi
  • Natale M. (2021), Vittorio Cini e Federico Zeri, In Barbero, pp. 75-94
  • Zeri, F. (1995), Confesso che ho sbagliato: Ricordi autobiografici, Milano, Longanesi

Vedi le opere transitate presso l'antiquario presenti nel catalogo della Fondazione Zeri