Fondazione Federico Zeri
  • Dati biografici
  • Albero familiare
  • Luoghi
  • Relazioni
  • Bibliografia
  • Opere trattate

Dopo aver forse appreso il mestiere a Roma alla fine XIX secolo, Publio Podio fu attivo a Bologna negli anni Dieci e Venti del Novecento. Demetrio Tolosani nel 1913 ne traccia un affascinante ritratto sulle pagine della rivista "L'Antiquario", ricordandolo come "un commerciante che ha un occhio felicissimo negli acquisti, un'infarinatura generale di storia dell'arte e un'invidiabile presenza di spirito nell'affastellare un monte di notizie, talora fantastiche, ed esporle con franchezza in relazione ai meriti della cosa per suggestionare il cliente".

Podio ebbe nel corso della sua attività diverse sedi nella città felsinea. Nelle pubblicità su periodici del settore è menzionata nel 1926 una galleria in Palazzo Pallesi Mattei in via Mazzini 25, nel 1929 una sede in Palazzo del Commercio, in piazza della Mercanzia 6; nello stesso anno si fa riferimento anche a un negozio di antichità "Fratelli Podio", situato in via Mazzini 48. Nel corso della vita fece dono di numerose opere a istituzioni cittadine, in primis la Pinacoteca Nazionale di Bologna. Parte dei beni della sua collezione personale furono messi in vendita in due aste avvenute rispettivamente nel 1932 presso la Galleria Giacomini di Roma e nel 1937 alla Galleria Pesaro di Milano.

I figli di Publio, Decio, Luigi ed Enrico, oltre a portare avanti l'attività antiquariale dedicandosi al commercio di tavole, mobili, bronzi, sculture, stoffe e marmi, furono anche importanti restauratori. Aprirono laboratori in varie città, tra cui Venezia e Roma, dedicandosi al restauro di tavole dipinte, alla rifoderatura di quadri antichi, nonché al distacco di affreschi. Ebbero contatti con numerosi collezionisti, lavorando anche per Alessandro Contini Bonacossi.

Con il passare degli anni questa professione soppiantò completamente la compravendita di oggetti d'arte. Nel 1975 Decio si trasferì insieme al figlio Benito (1925-1993) nel laboratorio bolognese in Palazzo Fantuzzi, in via San Vitale 23, aperto fino al 1986.

Relazioni familiari:

Altri antiquari:

Clienti:

Collaboratori:

Bibliografia essenziale:

  • Tolosani, D. (1913), I colleghi d'Italia: Bolognesi, In «L'Antiquario», VI, 2-3, pp. 9-12

Vedi le opere transitate presso l'antiquario presenti nel catalogo della Fondazione Zeri