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Achille De Clemente (1874-1940) si formò come pittore presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, prima di trasferirsi definitivamente a Firenze sullo scorcio del XIX secolo. Si avvicinò casualmente al commercio di opere d’arte rivendendo un paio di dipinti della collezione Martelli di cui era fortunosamente entrato in possesso e, considerato più fruttuoso il mestiere di commerciante d’arte, abbandonò la carriera di pittore e si associò col mercante Marcello Banti, nipote del macchiaiolo Cristiano.
Solo in un secondo tempo arrivò a possedere una propria galleria, che era anche la sua abitazione, in Palazzo Ricasoli Firidolfi, in via Maggio 7. Ricordato da Bellini nel 1947 tra i “pezzi grossi” di Firenze, indirizzò il suo interesse verso il commercio dei Primitivi italiani, per poi specializzarsi in quello delle maioliche che l’antiquario Domenico Fuschini acquistava per lui sul mercato inglese. Una parte della sua raccolta di maioliche venne venduta nel 1931 nelle sale dell’American Art Association di New York.
Nel 1935, una più ampia vendita all’asta della propria collezione che includeva opere d’arte antica, quadri, sculture, bronzi, mobili e maioliche italiane ebbe luogo nella Galleria Ciardiello di Firenze.