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La famiglia Bellini ricoprì un ruolo di spicco nel panorama del mercato antiquario fiorentino del Novecento. Luigi Bellini (1884-1957) si avvicinò al commercio di opere d’arte grazie al padre Giuseppe, che possedeva una bottega antiquaria tra via della Spada e via del Sole. Si legò presto agli antiquari attivi in città da più lunga data, tra cui Stefano Bardini (1836-1922) e Vincenzo Ciampolini (1838-1930).
Specializzatosi in dipinti, sculture, arazzi dal Rinascimento al Settecento, nel corso degli anni Venti Bellini acquistò un palazzo in Lungarno Soderini 5, che divenne la sede principale degli affari e della galleria di famiglia. Nel 1931, aprì inoltre uno spazio espositivo in Palazzo Spini Ferroni in Piazza Santa Trinita 5/r, dove esponeva artisti contemporanei. La galleria inaugurò nel 1932 con la mostra dello scultore Arturo Martini e del pittore Primo Conti.
Nel 1940 acquistò e ristrutturò la villa Medicea di Marignolle, dove collocò la sua collezione d’arte, poi venduta all’asta nel 1976 insieme all’immobile.
Luigi Bellini con i figli Giuseppe (1909-1994) e Mario (1913-2006) idearono la Mostra Nazionale di Antiquariato, che divenne poi nel 1959, sotto il patrocinio dei suoi eredi, la Biennale Internazionale dell’Antiquariato.
Nel 1947 pubblicò Nel Mondo degli antiquari e postumo uscì Bozzetti antiquari, memorie e aneddoti personali che offrono una panoramica sul mondo del mercato dell’arte della prima metà del Novecento.
Alla morte di Luigi, avvenuta nel 1957, i figli proseguirono l’attività di famiglia, poi ereditata dal figlio di Mario, Luigi (1944-2021). Nel 2011 parte della collezione di Mario e Giuseppe Bellini, comprendente sculture dal Medioevo al Rinascimento, dipinti di maestri primitivi, mobili e oggetti d'arte, è stata messa all’asta dalla casa d’aste Semenzato.
Dal 2007 la galleria di Lungarno Soderini è sede del Museo Privato Luigi Bellini.