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Giuseppe Baslini (1817-1887) nacque a Landriano, nel Pavese. Trasferitosi in giovane età a Milano e avvicinatosi al settore del mercato antiquariale, riuscì nel giro di poco tempo a ottenere un notevole successo commerciale. Le fonti ricordano infatti Baslini come un autodidatta dalle umili origini che ottenne rapidamente la fama di abile antiquario e mercate grazie intelligenza a spregiudicatezza, non solo in Italia, ma in tutta Europa.
A Milano Baslini acquistò un terreno in via Montenapoleone 11 sul quale fece costruire una villa che ospitava la propria abitazione e la galleria presso la quale accoglieva i clienti. Priva di una specializzazione, la sua attività si connota per poliedricità e ampiezza di interessi. Durante la carriera Baslini trattò infatti dipinti, arti decorativi e mobilio, cercando di assecondare il gusto dell’epoca. La complessità della rete dei clienti e del suo giro di affari emerge dalle testimonianze dei contemporanei. Significativa è quella di Giovanni Morelli (1816-1891), il quale alternava giudizi feroci per la spregiudicatezza mostrata da Baslini in alcune compravendite ad apprezzamenti e riconoscimenti sinceri.
Baslini ebbe rapporti con Wilhelm von Bode, fu consigliere e fornitore delle collezioni Poldi Pezzoli, Bagatti Valsecchi. Strinse inoltre un felice sodalizio con Charles Lock Eastlake (1793-1865) e Otto Mündler (1811-1870), che a partire dal 1855 avevano iniziato una campagna di acquisti in Italia per la National Gallery di Londra.
Alla morte dell’antiquario, avvenuta nel 1887, gli eredi decisero di mettere all’asta la collezione a lui appartenuta. La vendita si tenne a Milano l’anno successivo per conto dell’“Impresa di Vendite in Italia Giulio Sambon”.